Cronaca - 11 giugno 2022, 07:39

'Riapre a Cervinia l'area sotto la pericolosa frana per la quale da anni chiedo Giustizia'

Si apre il cassetto della rubrica 'Le Tiroir', scritta dai nostri lettori, per ospitare la lettera di Marco Corradin, il votornentse che perse tutto nel rovinoso crollo di Vofrede nel 2017 e che da allora lamenta 'trame' illecite all'ombra della Gran Becca

Marco Corradin organizzò un sit-in di protesta lungo i portici del Palazzo regionale nell'ottobre 2020

Marco Corradin organizzò un sit-in di protesta lungo i portici del Palazzo regionale nell'ottobre 2020

 

Questo spazio è dedicato esclusivamente ai nostri lettori: siete voi a occuparlo. Le vostre lettere diventano così un vero e proprio 'giornale nel giornale' nelle quali segnalare notizie, curiosità, fatti che vi hanno impressionato, entusiasmato, indignato. Oppure potete semplicemente mandare i vostri commenti ai nostri articoli; saranno per noi uno strumento importante di confronto, di critica costruttiva e quindi di analisi. Ma Le Tiroir è anche uno spazio di attualità per riflessioni e spunti polemici; è uno spazio per recensioni di cultura e spettacolo, per segnalazioni da condividere. E’ anche un passaparola tra di voi e con noi su appuntamenti, eventi, scadenze che magari noi stessi abbiamo dimenticato di riportare.Insomma, su Le Tiroir sono i cittadini-lettori a diventare protagonisti della comunicazione e fornirci così ulteriore stimolo di crescita redazionale. Non esitate, ora tocca a voi; noi vi aspettiamo.

Sciveteci a aa.laprimalinea@gmail.com   o  pg.laprimalinea@gmail.com   

 

"E ci risiamo di nuovo…Con l’arrivo dell’estate, si riapre un capitolo che va avanti oramai da cinque anni. Faccio riferimento all’apertura della pesca sportiva di Cervinia, dove nell’estate 2017 una frana di grandissime proporzioni (descritta solamente da una testata, in quanto tutta la stampa valdostana in generale minimizzò l’evento) distrusse i sogni di un’appena nata società, alla quale fu data in gestione l’attività senza essere messa al corrente DEI GRAVISSIMI PERICOLI che incombevano nella zona...la fortuna volle che non vi furono vittime! A seguito, furono aperte indagini da parte dei carabinieri di Cervinia , i quali depositarono un fascicolo alla Procura di Aosta di BEN 1200 pagine. Questo fascicolo fu archiviato nonostante tutte le prove portassero alla colpevolezza di chi allora sedeva sulla poltrona più importante del Comune di Valtournenche, dopo tre anni di menefreghismo e imboscamenti delle carte, con la STRANISSIMA MOTIVAZIONE “mancanza dell’autorizzazione al proseguimento delle indagini", E NONOSTANTE AVESSI AVVISATO ANCHE PER TEMPO IL PRESIDENTE  DEL TRIBUNALE che ci sarebbero state possibilità e tentativi di archiviazione 'STRANA'.

I terreni dove scese allora la frana, sono di proprietà dell’attuale sindaco, e anche la cava di ghiaia è di proprietà della famiglia, ma attualmente è data in affitto a quello che fino lo scorso anno era l’assessore ai lavori pubblici del suo Consiglio. Il sottoscritto fu portato dalla disperazione alla disdetta del contratto della propria attività (dopo appena un mese di apertura) in quanto NÈ LA PROTEZIONE CIVILE DI AOSTA, NÈ IL COMUNE DI VALTOURNENCHE, si presero la responsabilità di firmare che la zona fosse sicura…

NELLA ZONA DI COLORE ROSSO sulle cartine geologiche, parte anche il sentiero n°9. Dopo tre anni, un famigliare molto vicino al sindaco acquisto' il lago e riapri l’attività, nonostante il sottoscritto avesse presentato denunce alla Stazione Carabinieri di Cervinia, e alla Forestale in cui chiedevo il ritorno alla legalità di quella zona e soprattutto la chiusura di quella parte confinante con il lago colpita dalla frana. Nel fascicolo archiviato, anche la Protezione Civile e molte testimonianze, infatti, descrivono quella zona ad altissimo rischio, per il ripresentarsi della situazione. Nell’ottobre scorso, tra l’altro, venni a sapere che un nuovo pm  ad Aosta  era entrato a far parte dell’équipe dimMagistrati in qualità di sostituto procuratore per le indagini su ambiente e territorio; cercai di contattarlo inviando alla sua segreteria, una pec dove facevo nomi cognomi e tanto altro,  ma nessuno mai mi ricontattò...

Dulcis in fundo, furono rimborsate per danni subiti dalla frana TUTTE LE ATTIVITA' che circondavano la mia, chi per 6000€, chi per 55000€, chi addirittura per 240.000€  e chissà quanti ne girarono di soldi, infatti a distanza di cinque anni e nonostante le numerosissime richieste di accesso agli atti I fatte al Comune di Valtournenche, nessuno osa ancora comunicarmi gli importi dei soldi che furono stanziati e chi ne fece uso. Tutto quello che mi comunicò tempo addietro il Comune di Valtournenche furono numeri di fatture di attività che resero servizi ai soccorritori in quell’occasione.

Ho cercato anche sul web di mettere all’attenzione di tutti la pericolosità di quella zona con la speranza di essere ascoltato e di poter evitare così gravi conseguenze".

Marco Corradin

Risponde il Direttore

Gentile sig. Corradin; Dal 2017 seguo le vicende, anche giudiziarie, legate alla frana di Vofrede tra le quali la sua battaglia per ottenere il ristoro di ciò che Lei giudica essere stata un'iniquità, se non una vera e propria sopraffazione, nei Suoi confronti. Non entro nel merito delle carte e delle opinioni, sono però consapevole come credo ormai l'intera opinione pubblica che nella nostra meravigliosa vallata della Valtournenche non siano sempre solo scorse acque limpide, pertanto pubblico con piacere la Sua lettera di rivendicazione, nel rispetto dei ruoli di ciascun attore di questa complessa e per certi versi, perchè no, ancora oscura vicenda. Patrizio Gabetti

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