Il rinvio dell'apertura - causa mancata autorizzazione - delle riserve di pesca a cattura, sia speciali che turistiche, è stato nuovamente oggetto di un'interrogazione presentata oggi in Consiglio Valle da Claudio Restano (foto sotto) del gruppo Misto.
Evidenziando che nella regione insistono 11 riserve di pesca (sei a cattura e quattro 'no kill') e che la loro chiusura sta procurando danni economici al Consorzio pesca, agli operatori commerciali e dell'ospitalità e di immagine al territorio, Restano ha chiesto quali attività siano state svolte dal Governo per giungere alla riapertura di queste aree.
L'assessore all'Agricoltura e risorse naturali, Marco Carrel (foto in basso), ha illustrato le azioni fino a ora messe in atto per ottenere l'autorizzazione all'immissione per gli anni 2024-2026 di materiale ittico non autoctono in alcuni tratti dei torrenti valdostani, comprese le riserve di pesca indicate nel calendario ittico, che consentirà al Consorzio pesca di revocare l'ordinanza di rinvio dell'apertura di questa attività.
A seguito dell'inoltro della richiesta di autorizzazione al ministero dell'Ambiente e della sicurezza energetica, nei mesi di marzo e aprile scorsi gli uffici dell'assessorato hanno inviato sollecitazioni tra cui anche una lettera dell'assessore Carrel che, al momento, non sono state riscontrate.
"Non appena perverrà l'autorizzazione dal Ministero - ha detto in aula Carrel - l'assessorato provvederà a trasmetterla al Consorzio pesca che potrà così procedere all'immissione del materiale ittico e riaprire la pesca".
Restano ritiene che la questione "non sia di tipo tecnico o amministrativo ma prettamente politico: altre Regioni hanno ottenuto i risultati auspicati e sarebbe opportuno che il Governo regionale facesse pressione sui rappresentanti valdostani in seno al Parlamento per ultimare la procedura. La mancata apertura delle riserve di pesca sta procurando una serie di danni a tutto il territorio: oltre al danno di immagine della regione, sono 600 i permessi di pesca non venduti, gli albergatori hanno subìto la cancellazione di molte prenotazioni e anche le attività collegate hanno patito la mancata apertura delle riserve di pesca. La situazione deve essere risolta quanto prima".